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Le Crete Senesi come caso studio di marketing territoriale.


(Cosa può imparare ogni territorio da un paesaggio dove “non cresce nulla”)

Quando si pensa alla Toscana, vengono in mente i cipressi, le colline pettinate, i borghi intonacati di ocra e mattone. Poi ci sono le Crete Senesi, che sembrano un’altra cosa. Un’altra Toscana. Una terra nuda, brulla, spigolosa, senza fronzoli.

Eppure, chi ci passa, non se le dimentica. Perché colpiscono, restano in testa. Sono riconoscibili. E questo – nel marketing territoriale – è più importante della bellezza in senso assoluto. Un territorio difficile, fragile, apparentemente povero di attrattive…che è riuscito a diventare fortissimo in termini di immagine, percezione e posizionamento. Non attraverso una strategia pubblicitaria “alla moda”, ma con:

  • Coerenza

  • Lentezza

  • Identità

  • Scelte nette

Tutto quello che tanti altri territori evitano di fare, per paura di perdere qualcosa o di non piacere a tutti.



Le Crete Senesi come caso studio di marketing territoriale.

Cosa ha funzionato nelle Crete Senesi?

1. Hanno accettato (e valorizzato) la loro natura spoglia

Non hanno cercato di sembrare un’altra zona della Toscana. Non hanno messo girasoli, né vigneti, né borghi da copertina ovunque. Hanno fatto pace con la loro essenzialità e l’hanno trasformata in segno distintivo.

▶ LEZIONE: Non cercare di copiare altri territori. Punta su ciò che hai. Anche se è poco. Anche se è ruvido. 2. Hanno costruito un immaginario chiaro

Se cerchi “Crete Senesi” su Google, troverai migliaia di immagini quasi identiche: curve d’argilla, cipressi solitari, cieli larghi, luci taglienti. Non è monotonia. È identità visiva forte. Significa che hanno lavorato bene, in modo coerente, lasciando che la natura diventasse firma visiva.

▶ LEZIONE: Non serve cambiare immagine a ogni stagione. Serve una coerenza visiva nel tempo.

3. Hanno trasformato la scarsità in esperienza

In un mondo dove tutti spingono per “fare”, le Crete propongono di non fare. Non mille eventi, non tour forzati. Ma vuoto, silenzio, contemplazione. E per una parte di pubblico – crescente – questa è una proposta fortissima.

▶ LEZIONE: A volte, meno è meglio. Non devi sempre aggiungere. Puoi anche togliere, semplificare, lasciare spazio.

4. Hanno parlato con un tono coerente

Nessuno slogan acchiappa-turisti. Nessuna promessa finta. Il tono delle Crete è sobrio, essenziale, quasi letterario. Le parole usate per raccontarle sono in sintonia con l’ambiente. ▶ LEZIONE: Il modo in cui comunichi deve rispecchiare ciò che sei. Il tono è parte del posizionamento.


5. Non si sono snaturate per attrarre

Ecco il punto più importante. Le Crete non hanno svenduto se stesse. Non hanno aggiunto attrazioni a caso, non si sono rese “facili”, non hanno cercato di piacere a tutti. E proprio per questo, oggi attraggono proprio per quello che sono.

▶ LEZIONE: L’identità non si costruisce per consenso. Si costruisce per scelta. Con coerenza. Con pazienza.


Cosa può fare un altro territorio?

Prendere esempio. Ma non imitare. Ogni territorio ha la sua storia, la sua forma, il suo modo di parlare. Ma i principi che hanno funzionato nelle Crete Senesi valgono ovunque. Eccoli:


  • Trova un elemento distintivo e lavoraci sopra

    Non cercare di essere tutto. Cerca una cosa sola che ti renda diverso. Un paesaggio, un ritmo, un sapore, un sapere. Quello diventerà il tuo simbolo.

  • Crea un’immagine coerente

    Non servono mille materiali. Serve una visione unica e condivisa. Logo, immagini, linguaggio, grafica: tutto deve andare nella stessa direzione.

  • Accetta i tuoi limiti. Raccontali

    Non coprire quello che manca. Usalo. Se sei isolato, diventa rifugio. Se sei spoglio, diventa essenziale. Se sei lento, diventa meditativo.

  • Smettila di voler piacere a tutti

    Scegli un tono, un pubblico, un’identità. Chi cerca altro, andrà altrove. Va bene così. Chi ti sceglierà, ti sceglierà davvero.



Le Crete Senesi insegnano una cosa semplice e per questo diventano un caso studio di marketing territoriale:

anche un territorio apparentemente “povero” può diventare potentissimo, se sa chi è, e ha il coraggio di dirlo con coerenza.

Non hanno fatto miracoli.Hanno solo scelto una strada, l’hanno seguita nel tempo, e non hanno mai tradito la propria identità.

Ed è proprio lì, in quella fedeltà, che è cresciuto un brand territoriale memorabile.



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